IL SETTORE IMMOBILIARE VERSO LA TRANSIZIONE DIGITALE

 

Accanto al classico modello statistico che studia i fenomeni socio-economici, si affaccia oggi una più ampia disciplina che riguarda la Scienza dei dati (Data science) e che permette di “incrociare” tutte le caratteristiche dei Big data, analizzarle e metterle in relazione, elaborando modelli complessi.

Il settore immobiliare in Italia costituisce il 30% del Pil (Prodotto Interno Lordo), per un totale di 7,3 milioni di occupati. Un patrimonio in gran parte costruito negli anni Settanta, come ha puntualizzato il CEO di Immobiliare.it, Carlo Giordano. “Fino al 2020 – ricorda Giordano – l’immobile più richiesto era il trilocale. Ora gli italiani hanno ridisegnato il loro modello di casa, perché hanno iniziato a vivere davvero gli spazi, e – venendo a mancare le occasioni di consumo – hanno potuto accumulare risparmi da reinvestire. Con la pandemia si è assistito a un +33% dell’acquisto per sostituzione, mentre crollano gli affitti della prima abitazione (-29%) e a una lieve flessione dell’acquisto della prima casa (-1 per cento)”.

Una barriera digitale da abbattere.

Eppure, secondo un’indagine presentata recentemente al convegno che si è tenuto a Roma dal titolo “La Digital Transformation del mercato immobiliare: opportunità o minaccia?”, su un campione di 200 agenti immobiliari, solo 16 hanno dichiarato di aver intrapreso un reale percorso di digitalizzazione.

Andrea Muffato, co-founder di Agente Immobiliare Digitale, ha spiegato che “nel 52% dei casi alla base c’è una scarsa comprensione del tema e dei benefici offerti”.

Per questo sarebbe il caso di puntare alla formazione, alla condivisione delle best practices e all’integrazione e ottimizzazione degli strumenti digitali in agenzia. “Il rischio, in caso contrario – ha osservato Muffato – è quello di perdere competitività. In questi mesi si è quindi allargato il divario tra una minoranza di agenzie che si sono rivelate proattive e una maggioranza numerica che, invece, fatica a stare al passo”.

Aumenta il divario tra agenzie organizzate e agenzie meno strutturate, fa notare Gian Luigi Sarzano, imprenditore e coach specializzato nel comparto immobiliare.

Nell’era di Netflix e del metaverso.

Le agenzie devono rispondere alle nuove esigenze dei clienti. Ad esempio, lo smart working (il lavoro da casa), la didattica a distanza dei figli, la spesa a casa, i nuovi consumi culturali sempre più flessibili nell’era di Netflix e dello streaming.

Il metaverso potrebbe trasformare il settore, consentendo ai clienti di visualizzare la nuova casa, comodamente da casa.

di Nicola Teofilo