MILANO: +25% PER NUOVE COSTRUZIONI E PREZZI DELLE CASE IN VISTA DELLE OLIMPIADI DEL 2026

Effetto Olimpiadi. Si potrebbe chiamare così la spinta che i giochi invernali del 2026 stanno portando e continueranno a portare nel settore immobiliare sul capoluogo lombardo. Secondo il report “Olympic Games 2026: Milano e Cortina sul podio immobiliare” stilato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento, in città verrà sviluppata una superficie lorda di 4,8 milioni di metri quadrati, circa 500.000 metri quadrati in più rispetto alle condizioni di sviluppo urbanistico dell’ultimo quinquennio. Gli interventi riguarderanno soprattutto il settore residenziale con 2,12 milioni di metri quadrati e quello direzionale con 1,51 milioni di metri quadrati, ma la crescita coinvolgerà anche i settori terziario/uffici e commerciale.

Si tratta di cifre molto importanti con un impatto sul mercato immobiliare di circa 19 miliardi di euro di valore aggiunto, ossia un incremento superiore al quaranta per cento rispetto alle stime effettuate in assenza delle Olimpiadi.

L’Effetto Olimpiadi dovrebbe protrarsi per prossimi 15 anni, coinvolgendo oltre allo sviluppo di nuove aree anche l’aumento dei prezzi delle case già esistenti, con un incremento dei prezzi previsto fino al 25% da qui al 2030.

I quartieri

Ma quali saranno i quartieri particolarmente coinvolti da questa ondata positiva? Vediamoli:

Santa Giulia

per il quartiere del Municipio 4 di Milano, situato nella zona sud-est della città, è prevista una crescita del 12% nel 2025, anno delle Olimpiadi, e di quasi il 25% nel 2030. Si trova qui il PalaItalia, la struttura dove si disputeranno le gare di hockey su ghiaccio.

Porta Romana

anch’essa collocata a sud est, questa storica area della città ospiterà il Villaggio olimpico. Qui la crescita dei valori immobiliari dovrebbe raggiungere l’11,7% nel 2026 e il 23,4% nel 2030.

Mind

anche la nuova cittadella dell’innovazione, collocata nell’ex area Expo, godrà dei benefici dei giochi olimpici invernali. Si stima che la crescita nel 2026 segnerà un 11,5% in più e un 24% in più nel 2030.

I nuovi uffici

Oltre al settore residenziale che guida il trend positivo con un 44% delle nuove costruzioni ad esso dedicate, il rapporto segnala che il 10% del costruito sarà destinato ad attività commerciali e il 32% a uffici e centri direzionali. Un dato quest’ultimo particolarmente interessante.

L’allentarsi della tensione per l’emergenza Covid ha infatti portato a un ritorno al lavoro in presenza, ma secondo nuovi parametri. Sono sempre più richiesti spazi più ampi dove poter posizionare le scrivanie a maggiore distanza, in modo da evitare l’eccessiva vicinanza, così come maggiore attenzione è dedicata anche alla qualità della vita dei lavoratori: le nuove richieste puntano infatti molto anche sulla presenza di spaziose aree comuni e di servizi come palestre e asili.

di Anna Barbetta