MUTUI, SI ALLARGA L’OFFERTA DI QUELLI GREEN

 

Il mercato dei mutui sarà sempre più dominato dai finanziamenti green, quelli che premiano con uno sconto gli immobili ad alta efficienza energetica. Per ora rappresentano una nicchia di mercato, ma ormai il settore del credito si sta muovendo in questa direzione, da un lato perché la salvaguardia del clima è ormai in cima all’elenco delle priorità dell’Ue. Dall’altro, perché comunque lo stock di operazioni green da finanziarie aumenta, seppure gradualmente, e va stimolato con prodotti ad hoc.

Se si considera l’ultimo rapporto dell’Enea, aggiornato al 2020 gli immobili in Italia che appartengono alle classi energetiche più altre, A e B, sono pochi: circa l’8% del totale. Ma crescono sempre di più, perché ormai per legge ogni nuova costruzione deve rispettare determinati paletti di efficienza energetica e vi ricade senz’altro. E inoltre, sul mercato si sentono gli effetti dei tanti benefici fiscali (dal bonus “110%” a quello “facciate”) che stanno permettendo di aumentare la classe energetica, anche di edifici che in origine avevano tutt’altre caratteristiche.

Tassi ancora favorevoli

Il settore dei mutui, dal punto di vista dei tassi, vive un momento di incertezza, ma secondo gli esperti in realtà la situazione è ancora molto vantaggiosa. Come segnala una recente nota di Kiron, uno dei parametri più utilizzati per calcolare i finanziamenti a tasso varaibile, l’Euribor 3 mesi, rispetto a inizio anno è salito dell’8% è oggi è a -0,49%, mentre l’Eurirs 25 anni (utilizzato per il tasso fisso) è balzato sopra il livello dell’1%, apprezzandosi di quasi l’80% da inizio anno. Sono livelli che possono apparire alti perché arriviamo da un lungo periodo di tassi prossimi allo zero, ma sono valori che ricalcano il marzo 2018, quando già si parlava di tassi iper abbordabili, dunque del tutto fisiologici. A fine 2021, si calcola che il 91% dei mutuatari fosse indirizzato verso il tasso fisso.

I mutui verdi funzionano esattamente come quelli normali, sono proposti a tasso fisso, variabile, in qualche caso anche con “opzioni”, ma essenzialmente servono solo a finanziare l’acquisto di immobili in classe energetica A e B, oppure (o contestualmente) a sostenere lavori di ristrutturazione che porteranno l’edificio di partenza ad aumentare l’efficienza. Vediamo nel dettaglio alcune delle offerte, ormai numerose, presenti sul mercato. Alcuni banche hanno scelto di redigere un Foglio informativo ad hoc per i mutui verdi, altre hanno inserito le relative informazioni all’interno del cappello più generale mutui (gli istituto di credito, sui loro si internet, devono allestire una sezione Trasparenza in cui pubblicare le principali condizioni economiche di tutti i prodotti e servizi, dai conti correnti ai mutui).

Le offerte in campo

Intesa Sanpaolo è una delle più organizzate, perché propone ai clienti non solo un mutuo verde per l’acquisto, ma anche per ristrutturazioni (piccole e grandi) dove è sufficiente migliorare la classe energetica di un livello, non è necessario raggiungere le più alte come A e B. Lo sconto, in tutti i casi, è dello 0,10% rispetto alla stessa offerta base. Oltre a questo, l’istituto propone una serie di servizi di contorno che riguardano clima e ambiente, tra cui la visita di un tecnico (a prezzo dedicato) per valutare le prestazioni energetiche dell’immobile, prestiti finalizzati a tasso zero per acquistare elettrodomestici a basso consumo e una consulenza circa le forniture di luce e gas.

Anche il Banco Bpm sembra fare le cose in grande, perché tra le offerte “green” si trovano i tradizionali fisso e variabile, quello con opzione di passaggio (permette di iniziare con un tasso e spostarsi verso l’altro durante la durata del finanziamento) e c’è anche il mutuo “Bioedilzia” (solo a tasso fisso) che finanzia l’acquisto o la costruzione di abitazioni in legno, a patto che siano dotate di una particolare certificazione, la S.a.l.e. (Sistema affidabilità legno edilizia).

Banca Etica, invece, non parla di classi energetiche, ma propone il mutuo “Casaverde” solo per abitazioni che abbiano un fabbisogno energetico annuo non superiore a 50 kwh/annui. In questo caso, come si legge nei fogli informativi, il Taeg potrebbe aggirarsi all’1,80% nell’ipotesi del variabile, ossia lo 0,2% in meno rispetto a un variabile standard, mentre nell’ipotesi del tasso fisso il vantaggio si ridurrebbe allo 0,10%. Ma nel concreto, quanto valgono questi sconti?

Prendiamo ancora in esame un foglio informativo, quello di Banca Sella, nella sezione “Esempi”. In un finanziamento a tasso fisso normale, nell’ipotesi di 170.000 euro in 25 anni, il Taeg finale sarebbe del 4,32%, con un costo totale del credito pari a 127.297,33 euro. Il “fisso green” (per case in classe A e B) si fermerebbe a un Taeg del 3,95%, con un costo totale del credito di 97.133,22 euro. La differenza è sensibile, perché si parla di un risparmio di trentamila euro complessivi, ma in questo caso lo scarto tra le due versione è addirittura di 40 punti base di Taeg. Per valutare la reale convenienza dei vari mutui verde è necessario quindi armarsi di pazienza e confrontare alcuni preventivi, pur sapendo che, a seconda delle banche, l’offerta standard di un istituto potrebbe alla fine rivelarsi più economica rispetto a quella green di un altro, dal momento che finora i vantaggi si limitano in media, come detto, allo 0,10% di spread.

di Adriano Lovera