Piazza San Babila si sa, è una delle zone più affollate per lo shopping milanese. Ma a fare acquisti non sono solo i clienti, amanti del buongusto e della moda di Milano. La città è fonte di attrazione anche per numerosi investitori esteri che si affacciano sul mercato immobiliare italiano. La corsa agli asset iconici e di pregio è solo all’inizio, ed è inarrestabile. Nemmeno la pandemia ha condizionato un processo di investimenti che consentirà a questi investitori esteri di mantenere queste proprietà a medio e lungo termine.
Maston e JP Morgan a San Babila
Proprio in questi giorni si sono conclusi gli ultimi affari per aggiudicarsi il portafoglio di immobili dislocati nella zona di piazza San Babila, del controvalore di 112 milioni di euro. Tra questi edifici spicca certamente quello di via Durini 15, Galleria Strasburgo 2 e Corso Europa al civico 18 e 20. Questi immobili passano alla cordata tra Maston e JP Morgan.
Questo pacchetto San Babila sarà oggetto di un importante operazione di risanamento architettonico e funzionale, nel pieno rispetto della storia dei luoghi. Ed è proprio questa forte identità a convincere colossi come Maston e JP Morgan a investire nel lungo termine. Il made in Italy resta una carta vincente sulla quale puntare.
L’Italia sempre più appetibile all’estero
Oltre al mercato immobiliare italiano, basti pensare al settore agroalimentare e vitivinicolo; un comparto spinto dall’export e dal Made in Italy. Coldiretti stima questo valore di oltre 50 miliardi di euro all’anno (il record sarà raggiunto proprio in questo 2022). Entro il 2024 dovrebbe crescere ulteriormente del 24%.
Il mercato immobiliare italiano commerciale si stima in ripresa per il 2022 con investimenti in risalita del 10,5% a oltre 1,46 miliardi di euro.
Il turismo italiano (che vale il 10% del Pil) e il mercato immobiliare, spesso sono strettamente interconnessi. Specie l’immobiliare di lusso e gli alberghi in zone paesaggistiche strategiche o di pregio, le quali attirano sempre più investitori dall’estero.