CATASTO, IN ITALIA E ALL’ESTERO: COME FUNZIONA

 

Continua ad essere acceso il dibattito politico sul piano di revisione del sistema di rilevazione catastale, che ha come obiettivo quello di aggiornare gli strumenti di individuazione e controllo di terreni e fabbricati. Il timore di molti è che la revisione degli strumenti di mappatura e del catasto possa aprire le porte a un innalzamento delle imposte sul patrimonio immobiliare dei cittadini. Intanto però vediamo come funziona il catasto in Italia e in alcuni paesi europei. 

Catasto e pubblico registro

Il catasto è un vero e proprio archivio di tutte le proprietà immobiliari presenti in un territorio e fornisce le informazioni relative alla localizzazione geografica, estensione e consistenza di un bene immobiliare, la sua destinazione d’uso, le caratteristiche e relativi redditi. Gli atti invece che riguardano la proprietà dell’immobile, i passaggi di mano e le ipoteche sono trascritte nei pubblici registri immobiliari. 

Immobili censiti in Italia

Gli ultimi dati dell’Agenzia delle entrate riportano i seguenti dati:

  • in Italia sono censiti 66 milioni di unità immobiliari
  • 10,5 milioni di unità immobiliari non censibili e che comunque non producono reddito

Gli immobili sono suddivisi secondo la loro destinazione d’uso e le categorie più rilevanti sono:

  • gruppo A: unità residenziali e uffici
  • gruppo B: edifici a fruizione collettiva , come scuole, biblioteche, musei, uffici pubblici
  • gruppo C: negozi, box, laboratori
  • gruppo D: edifici industriali e banche 

A ogni immobile è collegato un estimo che rappresenta il canone di locazione annuo che si potrebbe ottenere. L’ultima revisione degli estimi è avvenuta nel 1991, finalizzata all’introduzione dell’allora Isi, divenuto Imu nel 2012. Da allora c’è stato un aumento del 5% nel 1997 e alcune revisioni di alcuni immobili soprattutto nel centro storico di Roma. 

Come funziona il sistema di tassazione sugli immobili in Italia e all’estero

  • In Italia: tutte le imposte immobiliari italiane si basano sul valore dell’estimo, ecco perché la sua riforma spaventa gli italiani. Inoltre gli immobili che appartengono al gruppo A vengono classificati non per metri quadri, ma per vani catastali, il che erroneamente fa vendere allo stesso prezzo un bilocale di 45 metri quadrati a uno di 65. 
  • In Francia: l’equivalente della nostra Imu, è pagata sulla base di aliquote locali e ha come imponibile il 50% del valore di locazione registrato nel catasto. Il valore però viene aggiornato ogni due anni. 
  • Nel Regno Unito: dato che  il catasto non esiste così come lo intendiamo noi, le imposte si pagano sul valore di mercato al momento del calcolo. Esiste un registro fondiario che dà garanzia sulle proprietà dei beni. 
  • In Spagna: la situazione è più simile a quella italiana. Esistono il Catastro (non sempre aggiornato) e il Registro de la Propriedad. L’equivalente della nostra Imu si paga sul valore catastale con aliquote variabili a seconda delle amministrazioni comunali dallo 0,4 all’1,1%.
  • In Germania: dopo la riforma della Grundsteuer ( l’Imu), il valore imponibile passerà dalla rendita stimata a una cifra che risulterà dal valore dell’area, la superficie lorda, il tipo di proprietà, l’affitto ricavabile, la superficie dell’edificio e la superficie abitabile, nonché l’anno di costruzione. Il nuovo criterio di calcolo, basato sui dati riferibili al 1° gennaio di quest’anno, entrerà in vigore nel 2025.

di Ida del Coro