AFFITTI BREVI: PERCHÉ I PROPRIETARI CONTESTANO LE NUOVE REGOLE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

 

 

Giusto contrastare il fenomeno del nero, ma senza appesantire di nuovi carichi burocratici i proprietari che decidono di affittare casa per brevi periodi: possiamo sintetizzare così il pensiero espresso dall’Aigab, l’associazione che rappresenta i property manager in Italia, in merito alle nuove norme introdotte il 17 marzo dall’Agenzia delle Entrate.

Affitti brevi: che cosa cambia

A partire dal prossimo anno i proprietari degli immobili locati per un periodo non superiore a 30 giorni dovranno comunicare due nuovi dati all’Agenzia delle Entrate:

  • l’anno di locazione;
  • i dati catastali dell’appartamento.

La comunicazione deve avvenire tramite i servizi telematici dell’Agenzia entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di stipula del contratto. L’obbligo riguarda i contratti stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, anche se includono la fornitura di biancheria e la pulizia della casa.

A che cosa serve la misura

Il motivo per cui è stata presa questa misura è identificare con maggiore precisione sia i contratti sia gli immobili oggetto di locazione. In altre parole l’Agenzia delle Entrate si propone di sottoporre a controlli più accurati e severi chi affitta per brevi periodi così da contrastare in modo efficace il fenomeno dei pagamenti in nero.

Il parere dei proprietari

Come riporta Il Sole 24Ore , i vertici di Aigab sono assolutamente favorevoli all’inasprimento dei controlli, tuttavia invitano l’Agenzia delle Entrate a varare norme che semplifichino le procedure anziché complicarle tanto più considerato che «la compilazione delle Certificazioni Uniche e dei report richiesti dalla normativa è un carico di lavoro abnorme per i property manager e va espletato in modalità quasi completamente manuale, senza possibilità di usare tracciati o software standard».

di Laura Fabbro