Secondo il 40% degli intervistati dell'indagine Swg gli interventi di efficientamento energetico aumentano di almeno il 20% il valore dell'immobile
Autore:Redazione
Le case sostenibili in Italia sono realtà? La risposta a questa domanda la offre l'indagine di Swg "Gli italiani e l'abitare sostenibile", presentata durante l'assemblea annuale di Confindustria Assoimmobiliare.
L'indagine sulle case sostenibili in Italia è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1475 intervistati, per poco più della metà residenti nelle sei maggiori città metropolitane italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo) e il resto in città con più di 100.000 abitanti, suddivisi in tre target di riferimento: proprietari di un'abitazione, in cerca di una nuova abitazione e affittuari.
Per quanto riguarda i proprietari intervistati, è emerso che il 71% abita in una casa costruita più di 35 anni fa che solo in meno della metà dei casi è stato oggetto di qualche tipo di ristrutturazione.
Secondo l'indagine sulle case sostenibili in Italia, è diffusa l'insoddisfazione sulla sostenibilità ambientale della propria abitazione. Solo una minoranza degli intervistati, infatti, ha dichiarato di conoscerne la classe energetica. L'indagine di Swg ha poi evidenziato un elevato interesse per il miglioramento della sostenibilità ambientale della propria casa, soprattutto nella fascia di età tra i 18-34 anni e tra coloro che sono in cerca di una nuova abitazione.
Tra gli affittuari (il 20% dei quali considera l'affitto una scelta di vita e non un ripiego), due su tre vorrebbero abitare in una casa più sostenibile, non solo per ridurre i costi energetici e di riscaldamento, ma anche per coerenza con uno stile di vita post moderno in cui il rispetto dell'ambiente è un must irrinunciabile.
Un altro dato interessante riguarda gli interventi legati a un maggior isolamento termico. Per oltre la metà degli intervistati, questi interventi dovrebbero essere supportati da un sistema di sconti fiscali o da una riduzione delle tasse legate all'acquisto per chi compra in classe A o B. Tra gli intervistati è ben presente la percezione che l'efficientamento energetico aumenti il valore delle case, con una diffusa disponibilità a pagare di più per un'abitazione sostenibile.
L'indagine ha poi mostrato che gli italiani sono mediamente soddisfatti delle proprie abitazioni per quanto riguarda posizione e contesto, ma non per lo loro caratteristiche strutturali, in particolare in relazione alla sostenibilità. Solo l'11% degli intervistati ritiene che la propria casa sia stata costruita con materiali sostenibili, il 18% che sia autosufficiente dal punto di vista energetico e il 24% che abbia un buon isolamento termico.
Il 40% degli intervistati definisce la propria casa poco o per nulla green e ben il 75% del campione si dichiara molto interessato ad effettuare interventi che ne migliorino la sostenibilità, la quale viene declinata secondo due assi principali: la capacità di generare risparmi dal punto di vista energetico e dei costi di riscaldamento (66%) e la consapevolezza che un'abitazione non sostenibile crea un danno all'ambiente (53%). Un quarto degli intervistati, inoltre, ritiene che avere una casa green sia importante anche dal punto di vista del valore dell'immobile in caso di vendita futura (23%).
Ma quali sono gli interventi volti a migliorare la sostenibilità ambientale della propria casa visti con maggiore interesse? Innanzitutto, l'isolamento termico (70%) e l'installazione di pannelli solari (60%). Il 40% degli intervistati ritiene inoltre che gli interventi di efficientamento energetico aumentino di almeno il 20% il valore dell'immobile. Interessante poi il fatto che 2 intervistati su 5 sarebbero disposti a spendere il 20% in più per una casa green.